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LA FURIA DEL DIRE


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estratto performance live del 17/9/2021 a Manifattura Tabacchi, Firenze per LA FURIA DEL DIRE di Guido Modanese_Stefano Scattolin_Stefano Trombetta_ [Dirtmor]


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💬: "L’obiettivo del progetto è quello di raccogliere delle narrazioni, che si alternano con vari registri espressivi, atteggiamenti musicali diversi rispetto alla pratica del dj, dalle tecniche più vicine all’appropriazione dello scratch quindi dal passaggio dal campione al beat dei dj più propri della musica hip-hop. Il baricentro del progetto fondamentalmente è la nascita delle sotto culture, quindi tutte le scene musicali che sono nate attorno a una forma di contestazione sociale. Tutto quello che farò sarà creare una rete di contatti, mettere insieme una serie di professionalità attorno a questo progetto. La furia del dire è un po’ una definizione che fu data dal musicologo Pier Francesco Pagoda, definendo il fenomeno musicale delle posse, che è nato verso la fine degli anni ottanta inizio anni novanta come una dimensione di per sé di militanza, che utilizza come strumento la musica per diffondere messaggi di vario genere, per quello che almeno io ricordo perché poi fondamentalmente il progetto ha anche un aspetto biografico."


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💬: "Gli eventi più remoti nella raccolta dei campioni, che parte dal 1986, sono tre in particolare; il maxiprocesso del 1986, il disastro di Cernobyl e l’entrata dell’Italia nel web online con la prima trasmissione dal CNR verso gli Stati Uniti. L’ultimo risale al 2021 ed è durante gli Europei, Italia Galles, una piccola clip in cui il presentatore parla di come prima del calcio di inizio non tutti nella squadra dell’Italia si inginocchiarono per BLM, questo come indicatore di situazioni sociali che vive il mondo intero e come queste si riverberino il Italia."


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LA FURIA DEL DIRE, 2021 / ongoing
serie di vinili, SoundSystem autocostruito, giradischi, cdj, mixer, luce stroboscopica, fari PAR, dimensioni ambientali

è un progetto in collaborazione con YagaYagaSoundSystem e Dirtmor
3 giorni di performance live dal 16/9/2021 al 18/9/2021 di Lorenzo Costanzi, Guido Modanese, Stefano Scattolin, Stefano Trombetta, Marco Chirico, Tommaso Ricciarelli, Mariglen Cani, Dusan Rocovic, Francesco Lippi, Adne, Devid Ciampalini


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💬: "Il momento catartico della danza viene ritualizzato collettivamente nelle strade con la Sound System Culture degli anni 50 nei ghetti di Kingston in Jamaica, quando il rhythm’n’blues e lo swing incisi su 78 giri provenienti dalla Florida per mano dei braccianti dei campi di cotone, diffondevano nelle strade i ritmi della cultura sottoproletaria mediante la potenza di fuoco di impianti audio autoprodotti artigianalmente quali i Sound System, letteralmente ‘wall of speakers’.
Tecnicamente sono impianti audio ‘nomadi’ realizzati per sottoporre ad un ascolto in cui le basse frequenze sono esaltate con particolare rilievo da elementi peculiari come i subwoofer a tromba. In presenza di un sound system si è esposti costantemente ad una stimolazione tattile ed uditiva indotta dalle basse frequenze con picchi che raggiungono i 23 hertz ed una potenza di diversi kilowatts, ma in generale è piuttosto comune che il corpo stimolato dalle basse frequenze sia più incline a lasciare andare l’energia accumulata dal sistema nervoso e tradurla in movimento fisico, la danza. Biologicamente è piuttosto raro che un adulto percepisca mediante l’udito i 20 hertz, avendo chiaro che 20 hertz letteralmente mettono in oscillazione i corpi che incontrano nel loro passaggio. La stimolazione dei recettori neurosensoriali che costellano il nostro corpo induce a focalizzare l’attenzione e contemporaneamente ad attivare il sistema parasimpatico che inizia la produzione di adrenalina.
Nel libro Musica e Trance l’autore Gilbert Rouget definisce la trance come uno ‘stato di coscienza inconsueto e passeggero’ e che il compito della musica è di organizzare questo stato psicofisico. Lo stesso Rouget sostiene che “entrare in trance è una sorta di avventura psicofisiologica che nasce dall’incontro dell’emozione con l’immaginario”
(G.Rouget, 1986).
La musica quindi non è l’induttore, la scatenante, ma l’organizzatrice della trance."


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